Ancora una volta lo Stato Italiano è stato condannato a livello europeo per aver palesemente violato i diritti dei lavoratori della scuola per molti anni.
Oggi è stata infatti pubblicata la sentenza della Corte di Giustizia Europea secondo la quale la normativa italiana disciplinante i contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola, è contraria al diritto dell’Unione.
In particolare, la Corte ha rilevato che l’accordo quadro del 18 marzo 1999, disciplinante il rapporto di lavoro a tempo determinato, si applica a tutti i lavoratori, senza distinzione in base alla natura pubblica o privata del rapporto e, quindi, anche ai docenti ed al personale ATA assunti con contratto annuale.
Lo Stato Italiano ha abusato nell’utilizzare in modo continuativo contratti a tempo determinato, perché non ha indicato né le ragioni obiettive che giustificavano il rinnovo, né la durata massima totale dei contratti né il numero dei loro rinnovi.
Secondo la sentenza della Corte di Giustizia, la normativa italiana, non prevedendo gli anzidetti criteri obiettivi e trasparenti, non è idonea a rispettare quanto previsto dall’accordo quadro. In buona sostanza, la normativa italiana non contempla nessuna misura diretta a prevenire e sanzionare in modo effettivo il ricorso abusivo da parte dello Stato Italiano al contratto a termine.
Sono migliaia i ricorsi patrocinati dai nostri legali su tutto il territorio nazionale in favore dei nostri iscritti che avevano lamentato il comportamento illegittimo dello Stato Italiano. Finalmente la Corte di Giustizia Europea ha accolto le loro ragioni, condannando l’Italia per aver abusato di tali contratti a termine.