Si è svolta la prima riunione relativa alla definizione dell’organico di diritto del personale ATA per il prossimo anno scolastico.
I rappresentanti dell’Amministrazione non hanno fornito prospetti numerici di riparto, ma illustrato i principi a cui intendono attenersi che, sostanzialmente, non sono altro che una conferma di quelli dell’anno in corso. Ovviamente anche per il personale ATA il tetto degli organici di diritto non può superare quello in atto.
La delegazione SNALS-CONFSAL ha preso atto dei criteri forniti, che ricalcano sostanzialmente quelli dell’anno in corso con gli inevitabili limitati assestamenti dovuti alla variazione della consistenza numerica degli allievi tra le diverse regioni, ma ha anche denunciato con forza i limiti della inaccettabile ridotta consistenza dell’organico derivante dalle norme che hanno prodotto negli anni tagli insostenibili e incompatibili con un corretto funzionamento delle scuole e ha rinnovato con forza la richiesta di attuazione della norma di legge che prevede l’istituzione di un organico pluriennale di scuola e di rete in cui risolvere, tra l’altro, anche il problema delle “figure intermedie”.
Nel suo intervento la delegazione del nostro sindacato ha, altresì:
Ø sollecitato un impegno del MIUR a salvaguardare le esigenze, oggettivamente documentate e non soddisfabili con i contingenti assegnati, con l’integrazione delle consistenze organiche regionali assegnate fin dall’organico di diritto, riassorbendo tali integrazioni in sede di organico di fatto. Correttivo già adottato per il personale docente in diverse occasioni. La necessità di tale richiesta è resa manifesta dall’elevato differenziale di posti tra OD e OF che l’Amministrazione ha legittimato in quanto assolutamente necessario per un funzionamento delle scuole in condizioni, seppur minimali, anche in termini di sicurezza;
Ø denunciato i danni derivanti dalla esternalizzazione dei servizi e rinnovato la richiesta della eliminazione di tale istituto dalle istituzioni scolastiche. Al riguardo ha segnalato situazioni anomale in cui la decurtazione del 25% dell’organico in relazione alle scuole ove si è in presenza di esternalizzazione dei servizi ha raggiunto limiti non solo inaccettabili in termini di riduzione di organico, ma comporta conseguenze sulla effettiva possibilità di un corretto funzionamento delle istituzioni scolastiche. Al riguardo, nel ribadire che per nessun motivo piani territoriali di impiego del personale che svolge attività in relazione a servizi esternalizzati può estendere tale servizio a istituzioni scolastiche che non ne fruiscono già, ha chiesto di fornire una mappa precisa e dettagliata sia della consistenza territoriale delle scuole che fruiscono di tali servizi sia della consistenza del personale che li svolge.