Trascriviamo un articolo pubblicato da ITALIA OGGI nell’edizione di ieri 20-06-2013 in cui è resa nota la nascita del Forum LIF (Lavoro, Istruzione, Formazione) che la Confsal ha attivato al suo interno per creare uno spazio dedicato a un dialogo costruttivo tra il sindacato e il sistema istituzionale di governance.
Nasce il Forum LIF, primo appuntamento il 25/6 al Senato su relazioni industriali e sindacali: rappresentanza e rappresentatività
Via a un dialogo permanente su lavoro, istruzione e formazione
Nasce in Confsal, la Confederazione dei sindacati autonomi dei lavoratori, il Forum sul Lavoro, l’Istruzione e la Formazione, in acronimo Forum LIF, con lo scopo di approfondire, promuovere e diffondere le politiche confederali di maggiore interesse strategico.
"Il forum è uno spazio dedicato a un dialogo costruttivo tra il sindacato e il sistema istituzionale di governance - dichiara il segretario generale di Confsal, Marco Paolo Nigi - attraverso cui aprire un confronto permanente sulle politiche del lavoro, in stretto collegamento con il sistema d’istruzione e di formazione".
"Il lavoro oggi deve ritornare al centro delle relazioni industriali tra organizzazioni sindacali e organizzazioni datoriali. Insieme, rappresentanze sindacali e datori di lavoro hanno il compito fondamentale di garantire l’efficacia e l’efficienza del sistema produttivo e di contribuire a creare e a distribuire il reddito, concorrendo così al benessere dei lavoratori e allo sviluppo socio-economico del paese", aggiunge Nigi.
Il primo evento del forum, dal titolo Relazioni industriali e sindacali: rappresentanza e rappresentatività, si terrà martedì 25 giugno a Roma (Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato della Repubblica, Piazza della Minerva, 38). Interverranno autorità istituzionali e esponenti del mondo politico e accademico. A questo primo evento ne seguiranno altri dedicati all’istruzione e alla formazione.
Sui motivi che hanno determinato la scelta dell’argomento, il segretario generale Nigi, precisa: "Il tema della rappresentanza e della rappresentatività delle organizzazioni sindacali è più che mai un tema di grande attualità".
La criticità dei rapporti nelle relazioni industriali e sindacali originata dalla "storica incertezza" sull’efficacia degli atti di autonomia collettiva stipulati, a volte, in un clima di conflittualità richiede per la Confsal la necessità di un intervento legislativo che superi i limiti di cui è connotata l’autonomia collettiva. Legge, ovviamente, che dovrà coniugare il principio della libertà delle organizzazioni sindacali, costituzionalmente garantita, con quello della certezza dei rapporti giuridici.
In altre parole, occorre assicurare, da un lato, che la legge non costituisca un’ occasione per limitare la partecipazione delle organizzazioni sindacali alla contrattazione collettiva; dall’altro, che la partecipazione alla contrattazione collettiva venga assicurata a soggetti effettivamente rappresentativi e che vi sia certezza in merito all’ambito soggettivo e oggettivo dei contratti stipulati.
In definitiva, va rafforzata la rappresentanza generale e, quindi, la democrazia sociale, con una legge d’impianto universalistico, che abbia come base i seguenti principi:
- contrastare l’eccessiva frantumazione garantendo comunque il pluralismo;
- misurare l’effettiva rappresentatività delle organizzazioni sindacali sulla base della consistenza associativa certificata e del consenso elettorale riscosso tra i lavoratori.
In tal senso, può essere utile fare riferimento all’esperienza maturata nel pubblico impiego privatizzato, che ha senza dubbio assicurato certezza di relazioni sindacali. La questione di fondo, tuttavia, è che in assenza di una legge che disciplini in maniera esauriente e organica la materia, l’estensione al lavoro privato di principi propri del lavoro pubblico non può avvenire in linea negoziale.
Per essere più chiari, la questione della misurazione della capacità rappresentativa delle organizzazioni sindacali non può essere lasciata all’ autonomia negoziale; solo una legge, come insegna l’esperienza del pubblico impiego, può dettare una disciplina che vincoli i protagonisti delle relazioni sindacali a rispettare condizioni predeterminate. Questo, ovviamente, per la stipula di contratti che abbiano un’efficacia generalizzata nell’ambito contrattuale di riferimento.
In tal senso, è necessaria una legge che definisca con precisione criteri oggettivi di valutazione della rappresentatività sindacale tali da consentire l’ammissione ai tavoli negoziali. La stessa legge dovrà definire inoltre, nel rispetto dell’articolo 39 della Costituzione, gli ambiti di efficacia dei contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali rappresentative; inoltre, dovrà regolamentare la titolarità della contrattazione collettiva ai vari livelli e definire modalità certe e snelle per la costituzione delle rappresentanze sindacali unitarie - questo, soprattutto, nel caso in cui il dato elettorale espresso risulti concorrere alla determinazione del grado di rappresentatività delle organizzazioni sindacali.
Sulla base di tali riflessioni, è maturato il convincimento della Confsal che il parlamento non possa abdicare al compito di dettare una seria regolamentazione della rappresentatività sindacale anche nell’area del lavoro privato. Non è più ammissibile che quest’area continui a soffrire un sistema incerto, conflittuale che contrasta con gli obiettivi di risanamento economico e produttivo del paese.